Cinema The Space –Porto Antico

28 maggio 2025

Lunedì mattina, la lezione per gli studenti dell’IC Pegli è iniziata con un film perché, grazie al bando Cips – cinema e immagini per la scuola, vinto dall’Istituto per il secondo anno consecutivo, tutte le classi della secondaria di primo grado (oltre 380 studenti) hanno potuto godere gratuitamente della visione del capolavoro dell’animazione europea Flow di Gints Zilbadolis. La visione si è svolta nella sala più bella e grande della città, presso The Space – Porto Antico, che vanta una capienza di 433 posti.

Un’occasione unica per pensare attraverso il linguaggio visivo, riflettere e crescere grazie alla narrazione fluida del film, come suggerisce il titolo Flow: il fluire delle sequenze e dell’acqua, protagonista insieme al gatto e a tutti gli altri animali. Una storia che trascina lo spettatore in un’esperienza continua, dove ogni fotogramma si fonde con il successivo in un flusso percettivo ininterrotto, proprio come lo scorrere dell’acqua. Tra rovine precolombiane e paesaggi naturali non riconducibili a un luogo preciso, un gatto nero solitario scopre il valore profondo dell’amicizia, dell’incontro con l’altro, diverso da sé.

“Il movie day – osserva la dirigente Marina Orselli – è un evento che ha richiesto uno straordinario impegno da parte dell’intero corpo docenti che ringrazio ed arriva a coronamento di un percorso durato due anni scolastici nei quali, grazie al finanziamento ministeriale, diverse centinaia di studenti dai 3 ai 13 anni hanno beneficiato di percorsi di educazione all’immagine, visioni di film d’autore in sale cinematografiche, incontri con registi, laboratori di cinema e molto altro. Questa propensione all’arte rientra nell’offerta formativa della nostra scuola che propone, oltre a specifici indirizzi alla Secondaria quali il musicale, il linguistico, il digitale, lo sportivo, anche un indirizzo artistico diffuso, cioè trasversale ai vari ordini, caratterizzato da attività laboratoriali di scenografia, pittura, musica, teatro e cinema”.

Al termine della proiezione, gli studenti hanno avuto la possibilità di dedicare alcuni minuti alla riflessione personale sull’opera visionata, scrivendo le emozioni provate nei loro “quaderni del cinema” per poi condividerle con i compagni, gli insegnanti e la dirigente.

Al termine della proiezione, gli studenti hanno avuto la possibilità di dedicare alcuni minuti alla riflessione personale sull’opera visionata, scrivendo le emozioni provate nei loro “quaderni del cinema” per poi condividerle con i compagni, gli insegnanti e la dirigente.

“Questo film mi ha trasmesso molte emozioni, soprattutto felicità, perché vedere quel piccolo gatto che cerca di sopravvivere e, allo stesso tempo, salva i suoi amici, mi ha fatto sentire bene» scrive Sofia, della prima. “Mi hanno fatto rabbia i quattro cani che abbandonano il gruppo alla fine del film” precisa Antonio, della seconda. E ancora: “Ho provato un po’ di paura, perché il mio peggior incubo è che il mondo venga completamente sommerso” scrive Cesare. “C’era da perdersi nella bellezza del blu dell’acqua e del verde della natura: sono stati i miei due colori preferiti” confessa Giorgia.”Il suono del film mi rimbombava nel cuore” racconta in sala Giacomo. “Ho amato lo splendido rapporto di amicizia che si instaura tra tutti i protagonisti, perché anch’io vorrei avere tanti amici così simpatici” confessa Agata.

Sono pensieri autentici e personali degli studenti che, come richiesto all’interno del percorso di alfabetizzazione all’immagini svolto dall’associazione knz-kinoglaz. I critici cinematografici dell’ente li hanno guidati nell’osservazione attenta degli elementi filmici — luce, colori, personaggi, scenografia, sceneggiatura, suoni, inquadrature, montaggio — per imparare a leggere le immagini, mettendo in relazione quanto visto con la propria esperienza personale. Un’opportunità per sviluppare una maggiore consapevolezza dei codici del linguaggio audiovisivo e una conoscenza più profonda di sé. provano a osservare e analizzare tutti gli elementi filmici — luce, colori, personaggi, scenografia, sceneggiatura, suoni, inquadrature e montaggio — per leggere le immagini e mettere in relazione quanto visto con la propria esperienza personale. Un percorso utile per sviluppare una maggiore consapevolezza dei codici del linguaggio audiovisivo e una più precisa conoscenza di sé.

Molto apprezzato nel film è stato il momento della collaborazione tra gli animali, così come la naturale simpatia del capibara e la forte fascinazione suscitata dal serpentario, creatura mistica che, nei tratti voluti dal regista, richiama l’immagine della fenice. Il suo ultimo volo è tra le sequenze più affascinanti, lasciando nei giovani spettatori un senso di meraviglia e molte domande.

In un’epoca dove i cittadini sono sempre più inclini alla visione domestica dei film, ogni studente ha potuto cogliere il valore unico della visione collettiva in una sala che “respira”: si ride insieme, si sospira insieme, si ascolta il silenzio condiviso tra lo schermo e il pubblico, là dove il cinema accade davvero.

Il percorso di Flow, del giovane regista lettone Gints Zilbalodis, è iniziato proprio a maggio dell’anno scorso al Festival di Cannes, dove fu presentato in anteprima mondiale, stupendo la critica. Da lì, ha proseguito trionfalmente: premiato ad Annecy, è arrivato persino a conquistare l’ambito Oscar per il miglior film d’animazione, gareggiando con produzioni ben più imponenti come Inside Out o Il robot selvaggio.