Mary e lo spirito di mezzanotte di Enzo D’Alò è tratto dal racconto La gita a mezzanotte di Roddy Doyle. Lo scrittore si è confrontato molto con il regista per arrivare ad una sceneggiatura soddisfacente. Poi, con un lavoro iniziale di “cervello, mani e matita su carta”, come sottolinea l’animatore Guido Orlandi, si è passati alla creazione delle immagini in movimento, nello stile sempre utilizzato da D’Alò.
Mary ha 11 anni e un carattere gentile ma molto schietto. Ha un incontenibile per la cucina: vuole diventare una grande chef. Sua nonna Emer, con cui ha un rapporto davvero speciale, la incoraggia a realizzare il suo sogno. Ma ogni percorso ha i suoi ostacoli, anche imprevedibile e affrontarli può diventare un’avventura. Mary inizia così un viaggio che supera le barriere del tempo, dove quattro generazioni di donne avranno modo di confrontarsi e conoscersi profondamente. Una delicata storia di crescita, piena di ironia.
Il film rappresenta un raro esempio di film d’animazione d’autore italiano nato da una coproduzione europea: di qui l’originale confronto tra strutture narrative del cinema d’animazione classico e temi e immaginari poco frequentati dal cinema per ragazzi. Da questa commistione fuori del comune nasce un film europeo che per un verso lavora sulla fiaba e la dimensione magica, per l’altro affronta con delicatezza poetica temi cruciali per tutte le età.
Il film rappresenta un raro esempio di film d’animazione d’autore italiano nato da una coproduzione europea: di qui l’originale confronto tra strutture narrative del cinema d’animazione classico e temi e immaginari poco frequentati dal cinema per ragazzi. Da questa commistione fuori del comune nasce un film europeo che per un verso lavora sulla fiaba e la dimensione magica, per l’altro affronta con delicatezza poetica temi cruciali per
tutte le età.
Nel film centrali quattro generazioni di donne molto forti che si confrontano tra passato e presente e, come precisa D’Alò: “La personalità di ognuna di loro acquista valore e peso man mano che si rivela il legame profondo che le unisce”.
Un film che celebra la determinazione di una bambina di 11 anni ad inseguire i propri sogni nel segno della Memoria e delle radici, con uno sguardo sul futuro e quindi, l’essenza del racconto di formazione. Curiosità: la nonna ha la voce di Maria Pia Di Meo, Mary (la protagonista) quella della giovanissima Charlotte Infussi D’Amico, che ha vinto il provino senza rivelare al regista di essere la figlia di Domitilla D’Amico, che venticinque anni fa diede la voce alla Gabbianella ne La gabbianella e il gatto. .