MERCOLEDì 18 DICEMBRE 2024 ore 20.30
LA REGISTA MARGHERITA FERRI INCONTRA ON LINE IL PUBBLICO E GLI STUDENTI GENOVESI DOPO LA PROIEZIONE DEL SUO FILM
IL RAGAZZO DAI PANTALONI ROSA
Tratto dalla storia vera di Andrea Spezzacatena
Cinema teatro Verdi – Genova Sestri Ponente
per prenotazioni: kinoglazscuola@gmail.com – 3407178172
Il ragazzo dai pantaloni rosa, film italiano campione d’incassi nel 2024 arriva a Genova con, a seguire l’incontro on line con la regista Margherita Ferri. L’appuntamento è per mercoledì 18 dicembre ore 20.30 presso il cinema Verdi di Genova Sestri Ponente. “Il film ha l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sul bullismo e sulle sue conseguenze. Veicola un messaggio di incoraggiamento a superare i momenti difficili e mette in luce i valori fondamentali di empatia e rispetto verso gli altri” afferma Ferri ed è per questo che l’associazione Knz-Kinoglaz promuove la proiezione, guidando l’incontro la sera di mercoledì e poi la mattina seguente con oltre 400 studenti già prenotati.
Le vibrazioni di libertà di Andrea sono presenti nel film Il ragazzo dai pantaloni rosa di Margherita Ferri che, pur ripercorrendo una vicenda dall’esito tragico, prima ci racconta la spensieratezza, la gioia di vivere di un ragazzo come tanti, amato dalla famiglia, con un corpo che si trasforma, con amici più e meno presenti dai quali vorrebbe essere accettato, con la passione – nel suo caso – per la musica e il cinema ma poteva amare anche il calcio, la pallacanestro e i videogiochi. Emerge la figura di uno studente di 15 anni che un giorno non riesce più a gestire un dolore interno, una serie di prevaricazioni che lo fanno soffrire e decide di morire: “Scelse di lasciare dondolare il suo ultimo pensiero, senza peso. Legando il suo collo a una sciarpa; l’altro nodo stretto a una scala. Nessuna condanna, nessuna spiegazione, nessuna pena espressa”, afferma Teresa Manes, la madre di Andrea Spezzacatena nel libro Andrea. Oltre il pantalone rosa dal quale ha preso spunto la scrittura della sceneggiatura di Roberto Proia e tutto il progetto del lungometraggio realizzato in pochi mesi e già campione di incasso in tutta Italia a poche settimane dall’uscita. Morto il 20 novembre 2012, il film inizia con la voce dell’attore che interpreta Andrea che afferma: “Oggi avrei 27 anni, ogni tanto mi chiedo come sarebbe andata la mia vita”. Un film che nella tragedia onora la vita, preziosa più di ogni altra cosa. Ferri infatti racconta questa vicenda come un classico coming of age adolescenziale ricco di tenerezza mettendo in evidenza l’insostenibile violenza di parole che feriscono e che non si possono dimenticare, una volta ascoltate. I compagni di classe avevano creato una pagina Facebook contro di lui, etichettandolo come “il ragazzo dai pantaloni rosa” e riempiendola di epiteti imbarazzanti. E se Moretti affermava: “Le parole sono importanti” nel film Andrea afferma: “Le parole sono come dei vasi di fiori che cadono dai balconi. Se sei fortunato li schivi. Ma se sei un po’ più lento ti centrano in pieno”. Parole che spesso Andrea non è stato capace di pronunciare per confidarsi con la famiglia e gli amici e che invece, forse, lo avrebbero salvato da tutto il dolore che portava nel cuore quando si sentiva socialmente morto che, nell’adolescenza è come esserlo davvero.
“L’educazione salverà il mondo e speriamo che chiunque si sia rivisto in questo film, sia docenti o ragazzi, abbia trovato lo spunto per capire che la parola che ci portiamo a casa oggi e su cui lavoreremo si chiama ‘alterità’. Lavoriamo sull’alterità, l’altro sono io, l’altro è quello che mi rappresenta, l’altro è quello di cui devo prendermi cura per essere curato” afferma la regista Ferri dopo una delle innumerevoli proiezioni con le scuole di queste ultime settimane perché, continua: “il bullismo non è un fenomeno diffuso solo nelle scuole, tra i ragazzi. Bullismo significa anche violenza, discriminazione. E queste sono proprie di tutta la società, in particolare nel momento attuale”.
L’attrice Claudia Pandolfi interpreta la madre di Andrea e la canzone “Canta ancora” di Arisa, dedicata alla madre, chiude il film che denuncia uno dei primi casi in Italia di bullismo e cyberbullismo che ha portato al suicidio di un minorenne. Oggi purtroppo non più caso isolato, visto che proprio nei giorni di uscita del film è accaduto un’altra volta, questa volta ad una ragazza siciliana.
“Ho cercato di lavorare con gli attori – ha spiegato la regista – per creare personaggi tridimensionali, sfaccettati, che non fossero dogmaticamente divisi in ‘buoni e cattivi’ nel tentativo di realizzare un film che possa parlare sia ai bulli sia alle vittime. Nella stessa maniera la regista, con il direttore della fotografia, ha lavorato sulle luci con tonalità solari e molte ombre, tra colori accesi e neri per rappresentare molto bene anche tutti i contrasti di un’adolescenza sempre complessa, soprattutto se non c’è un dialogo costruttivo che aiuti a superare ciò che sembra insuperabile. Le piccole e grandi fragilità della vita.
Samuele Carrino è Andrea, Sara Ciocca è Sara e Andrea Arru il compagno Christian, il bullo che lo prenderà di mira Andrea.
Per prenotare per mercoledì, si può scrivere a kinoglazscuola@gmail.com o telefonare al 3407178172.
Allego pressbook del film dove leggere le note di regia di Ferri, note dello sceneggiatore Proia e maggiori informazioni sull’opera.
Resto a vostra disposizione,
giovanna barreca
ass. knz-kinoglaz